Lavoro, salta la proroga del blocco dei licenziamenti fino ad agosto. Proteste da Confindustria e dai sindacati.
Salta il blocco dei licenziamenti ad agosto: la misura resta in vigore fino al prossimo 30 giugno e non sarà prorogata fino al prossimo 28 agosto. Viene invece confermata la possibilità di fare ricorso alla cassa integrazione ordinaria agevolata, quindi senza il pagamento di addizionali. Questa misura sarà in vigore fino alla fine dell’anno. Chi usufruisce del servizio agevolato si impegna a non licenziare durante il periodo in cui ne usufruiscono.
Blocco dei licenziamenti, salta la proroga ad agosto
Si tratta di una via di mezzo che non sembra accontentare nessuno. Il ministro Orlando, che si è mosso in un terreno sicuramente impervio, ha incassato critiche provenienti da diverse parti. Ma la sua non era e non è una sfida semplice. Da una parte doveva rilanciare il mondo del lavoro, e in tal senso il blocco dei licenziamenti ad oltranza potrebbe rappresentare un ostacolo, e dall’altra c’è la necessità di non lasciare indietro nessuno.
Nonostante la scadenza del blocco dei licenziamenti, con la cassa integrazione senza addizionali comunque non si può licenziare fino alla fine dell’anno. Chi decide di aderire infatti, come abbiamo visto, si impegna a non licenziare per tutto il periodo nel quale ne usufruisce. Potenzialmente fino alla fine del 2021.
Bonomi, “Imboscata”
Intervenuto ai microfoni de il Messaggero, Carlo Bonomi, Presidente di Confindustria, attacca il ministro Orlando e parla di imboscata.
“La dimensione di quanto accaduto l’ha data con grande onestà intellettuale il sottosegretario al Lavoro, Tiziana Nisini, che ha parlato di un’imboscata. Non lo dice solo Confindustria, ma anche un rappresentante del governo. Più chiaro di così“.
Ma protestano anche le sigle sindacali
“Non possiamo assolutamente permetterci il rischio della perdita di ulteriori centinaia di migliaia di posti di lavoro“, fanno sapere le maggiori sigle sindacali con una nota congiunta. Sigle sindacali che tornano a puntare il dito contro Confindustria, definendo “inaccettabile e socialmente pericolosa la posizione della Confindustria che si ostina a rifiutare la proroga del blocco dei licenziamenti in questa fase, tanto più alla luce dei finanziamenti di carattere sia generale sia specifici, destinati alle aziende e mai selettivi“.